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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Aeroporto di Galatina: il destino di scalo impossibile

Ritorna ciclica come le stagioni l'ipotesi di riconvertire l'aeroporto militare di Galatina a scalo civile. Ma la politica è incapace di dare vita al progetto che aprirebbe nuovi scenari sul Salento

La questione è ciclica e va avanti non si sa più da quando. Emerge però puntuale ogni qualvolta si registra l'avvicendamento di un nuovo Governo che prende il posto al vecchio. I salentini lo sanno bene. E osservano da spettatori, come sempre, le prese di posizione, le dichiarazione sui buoni propositi, sulla opportunità di destinare una parte dell'aeroporto militare di Galatina ai voli civili. Almeno un paio alla settimana, charter. Tutto qui. Non si chiede altro. Sappiamo bene, lo riconoscono tutti, figurarsi gli operatori turistici, che uno scalo nel cuore della provincia di Lecce, aprirebbe scenari diversi da quelli attuali, aperture di cui il Salento è, a giusta ragione, avido. E così, via alle prese di posizione di cui sopra, non a caso ora che il tur-over di politici del dopo elezioni si è stabilizzato. Quanto resterà l'argomento aeroporto di Galatina a galla sulla superficie del mare di fatti degni di cronaca, non è dato ancora sapere.

Tant'è che il sindaco di Galatina, Sandra Antonica, ha scritto al ministro per il Rapporti con le regioni Raffaele Fitto, al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, al presidente della Provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino, al senatore Rosario Giorgio Costa (da sempre schierato a favore della riconversione di un parte dell'aeroporto militare a scalo civile) e al presidente di Assindustria Piero Montinari, per chiedere un "tavolo di concertazione operativo sulla questione dell'uso promiscuo, militare-civile dell'aeroporto di Galatina".

Antonica tiene inoltre a ringraziare Montinari, "per aver rilanciato una questione che sembrava ormai finita nel dimenticatoio, nonostante la nostra precisa volontà di addivenire ad una positiva soluzione della vicenda". Va da sé che il sindaco Antonica mostra tutta l'intenzione a dare battaglia "su di una questione strategica per l'economia della Citttà e di tutto il Salento". Aggiunge: "Mi auguro che il senso di responsabilità istituzionale prevalga, nell'interesse di un pezzo di Mezzogiorno che, anche a causa di un sistema di trasporti inadeguato, rischia di rimanere sempre più marginale rispetto ad altre aree geografìche in continua crescita socio-economica".

Ma sulla vecchia ipotesi di far decollare lo scalo di Galatina, non tutti sono d'accordo. In buona sostanza il vice presidente bindisino della Commissione regionale trasporti Marcello Rollo, in un comunicato che l'altro giorno ha fatto il giro nelle redazioni dei giornali, ha provocatoriamente chiesto che senso ha parlare di aeroporto di Brindisi del Grande Salento se poi c'è qualcuno che rema in tutt'altra direzione. "Non era difficile prevedere che alla vigilia dell'approvazione del nuovo piano regionale dei trasporti - ha detto Rollo - le più disparate aspirazioni localistiche avrebbero comunque trovato un proprio spazio nel dibattito politico regionale. E' accaduto infatti - ha aggiunto - che alcuni esponenti politici , fra cui il senatore Costa, abbiano intravisto in questa fase di ridefinizione delle politiche regionali nel settore dei trasporti l'opportunità per rilanciare, forse soltanto in chiave elettorale, ma il periodo non lo confermerebbe, l'apertura dell'aeroporto di Galatina quale scalo di servizio per l'intera provincia di Lecce. Andrebbe ricordato al senatore che proprio il ministro Fitto, da presidente regionale, intuì la grande valenza strategica di un epicentro aeroportuale a Brindisi a servizio dell'intero Grande Salento che oggi si avvia ad essere sempre più una realtà socio economica omogenea comprendente le province di Brindisi, Lecce e Taranto. La definizione del nuovo nome e cioè "Aeroporto del Salento" - ecco il punto centrale dell'intervento di Rollo - d'altronde ne sanciva una centralità non solo geografica ma economica e politica".

Se la "guerra" dei voli fino a qualche tempo addietro era combattuta tra il Salento e l'aeroporto di Bari, ora la kermesse trova un nuovo campo di battaglia, tra Galtina e Brindisi. Ma con questi presupposti, sembra così evidente, il Salento difficilmente riuscirà ad alzarsi da terra.

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