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Sabato, 20 Aprile 2024
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Ancora non si placa la crisi amministrativa di Galatina

Dopo il rinnovo della Giunta di venti giorni fa, torna in acque agitate il governo cittadino, tra nuove dimissioni di assessori e di segretari dei partiti di coalizione. Le accuse di Spoti e Pepe

Sta assumendo i contorni del "giallo" la crisi politica che sta investendo da ormai diversi mesi la giunta galatinese di centro sinistra, presieduta dal primo cittadino, Alessandra Antonica. Le defezioni di governo, lo scontro coi socialisti e l'uscita di molti componenti importanti dello schieramento risultato vincitore alle amministrative, sembravano messe alle spalle con la presentazione nella prima decade di gennaio della nuova Giunta.

E, invece, in appena venti giorni di vita, la nuova squadra di governo incassa nuove illustri perdite, prolungando l'elenco delle persone dimissionarie: l'ultima in ordine di tempo è quella dell'assessore alle politiche sociali, Maria Rosaria Romano, che succede a quelle di Dino Valente, portavoce e segretario di "Galatina Altra". E mentre anche il consigliere Enzo Del Coco evidenzia gli errori del proprio schieramento, con le delusioni inevitabili dell'elettorato, la polemica politica ovviamente infuria dinanzi a quello che appare a tutti gli effetti un terremoto inarrestabile che sta inficiando la resistenza dell'amministrazione Antonica, oggi più che mai ridotta a numeri molto bassi. Giuseppe Spoti, segretario della sezione cittadina del Partito Socialista, uno dei fuoriusciti storici dalla prima giunta, non risparmia critiche severe: "Proseguono inesorabili - afferma - i colpi di scena all'interno della coalizione che guida Palazzo Orsini, coalizione che, come abbiamo avuto modo più volte di dire, ha perduto definitivamente ogni connotato politico per assumere solamente e desolatamente quello di coalizione meramente numerica e, pertanto del tutto diversa da quella di centro-sinistra che nella competizione elettorale del maggio 2006 chiamava alla guida della città l'attuale sindaco Sandra Antonica".

Spoti sottolinea come l'ennesimo, ultimo ed estremo tentativo di ricomposizione di nuovi tasselli all'interno dell'esecutivo non abbia tardato ad evidenziare quanto questo "fosse esclusivamente effimero, trovando ragione d'essere solo nella ostinata caparbietà del sindaco a non voler prendere atto del fallimento della sua azione politica". I Socialisti chiedono insistentemente al sindaco Antonica di rimettere il suo mandato "ponendo così fine all'indecoroso spettacolo di dimissioni a catena da parte di segretari di partito, di consiglieri e assessori Comunali": "E' abbastanza evidente . afferma Spoti - la assoluta sua inidoneità a reggere il ruolo cui è stata chiamata, ormai non si tratta più di congelare o meno le dimissioni ultime pervenute del suo pur fedelissimo assessore Maria R. Romano, nei confronti delle quali, il sindaco si appresterebbe ad avere, stranamente, un'attenzione diversa rispetto a precedenti e, sicuramente, più clamorose dimissioni bensì, che sia il sindaco Antonica, una volta per tutte, a dimettersi per il bene della città e per rispetto alla stessa".

Ancora più ficcante e duro il capogruppo Udc, Antonio Pepe, che sostiene sia "impresa ardua e imbarazzante quella di tracciare un bilancio di metà mandato": "E la definisco ardua - afferma -, non perché difficile, ma perché è impossibile, in poche battute, riassumere tutte le scelleratezze compiute, in questo breve arco di tempo, dall'amministrazione Antonica. A memoria, nessuno ricorda esperienze simili a Palazzo Orsini; e nessuno ricorda due anni e mezzo così politicamente travagliati ed amministrativamente nefasti per la nostra città".

Pepe ricorda come si sia descritta in campagna elettorale l'era Garrisi "come una delle più inoperose e terribili cha Galatina avesse mai conosciuto": "E, ahimè - prosegue -, gli elettori, ignari, ci sono cascati e oggi sono tanti, tantissimi, coloro che rimpiangono quel segno di croce apposto sulla coalizione rivelatasi sbagliata. Da addetti ai lavori eravamo convinti che una eventuale amministrazione Antonica avrebbe avuto grossissime difficoltà a governare, a consegnare a Galatina un gruppo dirigente capace di dar vita a quella millantata rivoluzione. Non siamo stati, però, in grado di comunicarlo alla gente e ne abbiamo pesantemente pagato le conseguenze".

Pepe elenca quelle che ritiene le promesse non mantenute dal governo Antonica: dalla tariffa sui rifiuti "esosamente lievitata", alle imposte comunali "portate al massimo consentito", dagli sprechi ad "una gestione fin troppo generosa", che farebbe da contorno ad "una politica dell'improvvisazione", dagli incarichi conferiti agli impianti eolici e fotovoltaici ad esempio, dai ripensamenti su argomenti "che sono stati cavalli di battaglia in tutte le competizioni elettorali". Pepe punta il dito soprattutto su quella che definisce "l'arroganza" e "la presunzione" emersa in 27 mesi, "che sono sembrati un'eternità": 27 mesi che hanno di fatto "annientato una coalizione politica, che ormai si regge solo sulla forza dei numeri": "Le dimissioni - afferma Pepe -, considerate l'eccezionalità ed il gesto estremo, sono ormai all'ordine del giorno: consiglieri comunali, assessori, segretari di partito: tutti ne hanno provato l'ebbrezza. Solo il sindaco, finora, non ha mai, e dico mai, avuto solo per un attimo il dubbio se rassegnarle o meno. Ed è questo che sorprende, proprio la condotta del sindaco Antonica: cascasse il mondo quella poltrona è sua e per niente al mondo è disposta ad abbandonarla".

Polemiche a parte, la situazione amministrativa appare effettivamente molto complessa e solo le prossime ore potranno far luce sul futuro della maggioranza che presiede a Palazzo Orsini: il sindaco per ora non si esprime ufficialmente sulla nuova crisi. Ma le risposte si attendono in breve tempo, per capire se ci siano ancora le condizioni per continuare ad amministrare Galatina oppure no.

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