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Giovedì, 25 Aprile 2024
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CSA DI GALATINA: IL PIANO FINANZIARIO DELLA DISCORDIA

L'opposizione critica l'impennata dei costi dei servizi; il sindaco Sandra Antonica risponde: "Il piano è ancora al vaglio; non si diano notizie che non siano definitive". La replica: "Verità scomode"

L'approvazione da parte del Cda della Centro Salento Ambiente di Galatina del piano finanziario 2008, avvenuta nei giorni scorsi, causa malumori nella città. In particolar modo, l'opposizione comunale denuncia il ritardo di circa 5 mesi di questa fase, sottolineando come "in soli due anni di gestione della Csa, il piano finanziario è enormemente lievitato, registrando, in poco tempo, un'impennata di costi pari a € 500.000 circa. Non considerando, in questa cifra, il conguaglio che toccherà pagare ai cittadini, per l'anno 2007, e pari a € 400.000 circa". L'opposizione attacca il "proliferare gli sprechi". Affermano i consiglieri: "Sinora nulla era trapelato dai Palazzi, se non il sospetto, ora, purtroppo certezza, che i cittadini sarebbero stati costretti a pagare, per il servizio di raccolta rifiuti, una fattura iper-maggiorata (calcoli approssimativi ci fanno ritenere circa il 30%), rispetto a quella dello scorso anno. Cosa racconteranno ora, ad esempio, ai cittadini della frazioni che, nonostante i buoni risultati raggiunti con la raccolta differenziata, non vedranno per nulla diminuiti gli importi delle proprio fatture, bensì saranno "premiati" con un enorme aumento?".

Il sindaco, Sandra Antonica, dal canto suo, ha invitato tutti i responsabili tecnici e politici, interessati alla gestione dei servizi, a non anticipare dichiarazioni pubbliche in merito all'argomento dei rifiuti urbani, inerenti il piano finanziario 2008, deliberato sì nel consiglio d'amministrazione della Centro Salento ambiente, ma tuttora allo studio dell'amministrazione comunale. "Una richiesta - afferma il sindaco - che non vuole essere di censura al dibattito che in questi giorni sta coinvolgendo cittadini, commercianti, consiglieri comunali e responsabili del servizio, ma che scaturisce dalla opportunità di non confondere gli utenti con diatribe che per ora nulla hanno di fondato". Essendo, dunque in atto la fase istruttoria del documento, prima di una discussione pubblica, Antonica sollecita a non fare valutazioni su impennate possibili di costi o sui risparmi dei servizi, senza prima che ci sia un testo definitivo. "Sono certa - afferma - che i cittadini hanno facoltà di discernere che quando tutto aumenta, neanche con la bacchetta magica il sindaco Antonica miracolosamente può abbattere i costi di un servizio. L'anno scorso siamo riusciti a ridurre lievemente la tariffa che quest'anno vorremmo ridimensionare, con la giusta attenzione per le utenze non domestiche".

Continua il sindaco: "In questa fase di avvio della transazione del servizio da comunale a consorziato con gli altri Comuni del Bacino, abbiamo anche valutato che qualsiasi decisione, anticipataria della scadenza contrattuale con la Csa del 2009, comporterebbe ulteriori complicazioni e gravami. Iatture che si andrebbero ad aggiungere ai vincoli che abbiamo contestato, sin da quando la precedente amministrazione di centro-destra ha scelto di sovradimensionare un servizio, sotto molti aspetti limitativo per la parte pubblica, e che, alla luce dello sviluppo normativo e regolamentare della materia, ha dato ragione a chi, come me, prevedendo, voleva contenere i danni, purtroppo senza poter calcolare altri che si potevano aggiungere, indipendentemente dalla potestà del singolo ente comunale".

Ma le affermazioni del sindaco suscitano le ulteriori repliche dei rappresentanti del centro destra cittadino, che affermano: "Non avevamo noi la bacchetta magica, né tanto meno può avercela lei, con la differenza che, chi ha urlato tutto ed il contrario di tutto, ora è costretto a prenderne atto del proprio fallimento politico ed amministrativo e, a nostro parere, abbandonare il campo per manifesta incapacità, lasciando la parola agli elettori. Viviamo, fortunatamente, in un paese nel quale ognuno può esercitare il proprio diritto di espressione e di critica. Pertanto, non accettiamo in alcun modo comportamenti arroganti e presuntuosi con i quali si cerca, non riuscendoci, di mettere il bavaglio a chi racconta verità scomode, a maggior ragione, poi, se a raccontare tali verità, sono coloro che il popolo ha democraticamente scelto come suoi rappresentanti".

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