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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Galatina, dove finiscono i reflui delle aziende?

Chiude il depuratore e i dipendenti Emes rischiano il licenziamento il 31 dicembre prossimo. Chiedono un incontro con Sisri e istituzioni. E intanto sorge una domanda: dove finiscono gli scarichi?

Rischio di un disastro ecologico e dramma occupazionale. Rabbia e agitazione sono i sentimenti diffusi fra i dipendenti della Emes srl che lavorano presso il depuratore del Sisri, in località Spallaccia, nella zona industriale di Galatina-Soleto. Mancano pochi giorni alla chiusura dell'impianto, che avverrà il 31 dicembre. Dopo, cosa accadrà? Dove finiranno i reflui delle aziende collegate alla condotta fognaria, che è ancora in fase di riparazione? E quale sarà la sorte dei lavoratori? Domande che, a quanto pare, non hanno ancora ricevuto risposte chiare. Tanto che i dipendenti hanno deciso di scrivere alle istituzioni e al prefetto "Si apprende dalla stampa locale che l'Aqp ha sospeso l'erogazione dell'acqua il 16 dicembre a tutte le aree industriali del Consorzio Sisri . Con stupore si legge anche che per la sola area industriale di Galatina, l'Aqp registra e fattura al Consorzio un consumo di acqua per circa 300 mila metri cubi all'anno".

"Lo stupore - proseguono - nasce dal fatto che a fronte delle svariate centinaia di migliaia di metri cubi di acqua fornita dall'Aqp alle aziende presenti nell'agglomerato industriale di Galatina, dalla condotta di raccolta delle acque reflue che recapitano nel depuratore a servizio non arriva neanche una goccia. Ma è proprio questa mancata goccia, se di goccia si può parlare, che si ribadisce con forza e si domanda: dove vanno a finire questi 300 mila metri cubi di acqua annui, circa 1000 metri cubi al giorno?"

"La risposta è forse nel mancato completamento dei lavori di sostituzione della condotta di raccolta reflui che recapita al depuratore i quali sono fermi da circa sei mesi ad appena venti metri dall'arrivo? Si vuole ricordare - scrivono i lavoratori - che l'impianto di depurazione risulta in esercizio con deroga allo scarico del commissario straordinario Nichi Vendola con scadenza 31 dicembre 2007. Tale deroga è stata concessa unicamente per il completamento dei lavori di adeguamento dell'impianto alla vigente normativa. Lavori finanziati a febbraio 2006, appaltati a maggio 2006 e fermi da ottobre 2006".

Successivamente, i dipendenti hanno chiamato in causa il prefetto Gianfranco Casilli, con una nuova missiva. "Facendo seguito ai riscontri avuti dal presidente del Consorzio Sisri, dottor Carlo Benincasa e dalla Provincia di Lecce, il personale operante sull'impianto chiede la convocazione di un tavolo urgente per l'individuazione di una soluzione ai gravi problemi occupazionali e ambientali che scaturiranno dalla sua chiusura". I dipendenti vorrebbero in buona sostanza "la presenza al tavolo dei sindaci dei Comuni di Galatina e Soleto, della Provincia di Lecce e del Consorzio Sisri proprietario dell'impianto". E ricordano "che i lavori di adeguamento alla vigenti normative dell'impianto sono fermi da settembre 2006 (lavori appaltati a maggio 2006, iniziati e subito bloccati perché i sindaci dell'agglomerato industriale di Galatina e Soleto non trovano ancora oggi l'accordo per la collocazione della vasca drenante)", ribadendo, in conclusione, "il perpetrarsi del disastro ambientale a scapito delle falde acquifere", e non solo, dovuto all'immissione nel sottosuolo "tal quale" dei reflui provenienti dalle aziende insediate nell'agglomerato".

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