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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Galatina, niente droga in corsia? I dubbi di Buccoliero

Le analisli dell'Asl escluderebbero la presenza di droghe in ospedale. Il polverone sollevato dall'ex dirigente sanitario. Ma il consigliere regionale vuole più chiarezza. Parte un'interrogazione

LECCE - Niente droga in corsia. Le analisi dell'Asl di Lecce nell'ospedale "Santa Caterina Novella" di Galatina avrebbero escluso la presenza di stupefacenti nel nosocomio. Sul caso, in questi mesi, si era sollevato un polverone politico. Tutto, per via di una circolare inviata dal direttore sanitario, Giuseppe De Maria, poi sospeso, al personale. In maniera generica e senza fare un j'accuse preciso nei confronti di qualcuno. Nella nota, in buona sostanza, invitava il personale a non consumare cocaina durante l'orario di lavoro. Apriti cielo. Un vero finimondo. E se le verifiche predisposte dall'Azienda sanitaria tenderebbero ad escludere la presenza di stupefacenti in ospedale, non si placano i dubbi di molti. Tra questi, c'è consigliere regionale e presidente di Moderati e popolari, Antonio Buccoliero. Che ha presentato, in queste ore, un'interrogazione urgente a risposta scritta all'assessore regionale alle Politiche della salute.

"Al di là dell'errore pacchiano compiuto dal dottor De Maria - dichiara Buccoliero - di affidare ad una circolare generica una denuncia così grave, resta in piedi l'aver sollevato un problema su cui è necessario fare piena chiarezza. Non è dato sapere, ad esempio, se si sia proceduto ad un preliminare ascolto del dottor De Maria per comprendere la reale portata delle sue denunce, che si presume debbano avere una base di fondamento. Non c'è stata, inoltre, una documentazione relativa agli accertamenti, che sarebbero stati compiuti all'interno del nosocomio di Galatina e di cui apprendiamo l'esistenza solo dalla stampa. Non conosciamo i costi di questi studi e, soprattutto, non sappiamo come la Regione Puglia intenda chiarire l'intera faccenda, disponendo, ad esempio, dei controlli più capillari. Si tratta di dubbi legittimi - sottolinea -, che necessitano di un chiarimento definitivo, atto a tranquillizzare non solo gli utenti, ma anche i tanti operatori sanitari che, ogni giorno, contribuiscono a fornire un servizio di fondamentale importanza per la salute".

"Che piaccia o nn, c'è stata una denuncia grave, che ha richiamato l'attenzione dei mass media non solo locali, ma anche nazionale. Ora, compito della Regione di concerto con l'Asl salentina è far sì che su questa vicenda siano fornite tutte le risposte del caso. Un passo necessario - conclude Buccoliero - per evitare che sulla Sanità pugliese si getti una pesante ombra".

Nell'interrogazione, Buccoliero ripercorre tutte le tappe della vicenda. Partendo da quel fatidico 23 novembre del 2010, quando l'allora direttore sanitario dell'ospedale "Santa Caterina Novella" di Galatina, con una pubblica lettera di richiamo, esortò il personale dipendente a non consumare cocaina, durante l'orario di servizio. Un'iniziativa che ha suscitato clamore, determinando le proteste dei dipendenti e rimozione dall'incarico del dirigente. Gli studi per verificare la fondatezza o meno della segnalazione, sarebbero stati effettuati sia con metodo indiretto (cioè, con questionari psicosociali), sia con analisi chimiche dei reflui dell'attività fisiologica dell'ospedale. Controlli che avrebbero dato esito negativo sulla presenza di droga nel nosocomio galatinese.

A questo punto, però, Buccoliero si chiede "quali accertamenti siano stati effettuati realmente per verificare quanto denunciato dalla direzione sanitaria dell'ospedale; se si sia proceduto, al di là dell'errore pacchiano del direttore sanitario dell'ospedale di Galatina, Giuseppe De Maria, ad un suo ascolto preliminare, atto a chiarire le motivazioni, che lo hanno portato a redigere una così grave lettera di richiamo; se la sospensione del dottor De Maria da parte dell'Asl di Lecce sia stata avvalorata da gravi indizi a suo carico tali da portare la stessa Asl a parlare di procurato allarme". E, in ultimo, "se la Regione intenda andare a fondo alla vicenda, realizzando indagini più approfondite, atte a fare piena luce su una vicenda, che rischia di gettare un'ombra pesante sul servizio sanitario pugliese" e "quanto sia costata l'indagine già effettuata alle casse dell'Asl salentina".

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