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Sabato, 27 Aprile 2024
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Ospedale di Galatina in crisi, la Regione risponde

Organizzato in serata un convegno presso l'ospedale di Galatina per affrontare il disagio strutturale di molti reparti. Sul caso è intervenuta anche la vicepresidente della Regione, Loredana Capone

GALATINA - E' iniziata da tempo la battaglia per "salvare" gli ospedali a rischio chiusura nel Salento, precisamente da quando si è cominciato a discutere di tagli alla sanità pubblica e conseguente piano di rientro sanitario regionale. Non è questo il caso del polo ospedaliero di Galatina considerato, al contrario, un centro d'eccellenza e per certi versi graziato dal suddetto piano regionale. Ciononostante le criticità non mancano e la protesta del personale medico e infermieristico, preoccupato dalla chiusura di alcuni servizi ambulatoriali e dall'indebolimento dell'equipe di lavoro nei vari reparti, è giunta fino alla direzione sanitaria di Lecce e alla Regione.

Erano infatti presenti al convegno che si è tenuto nel pomeriggio presso la sala conferenza dell'ospedale, sia il direttore sanitario dell'Asl di Lecce, Franco Sanapo, sia la vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone, intervenuti per fornire una risposta alle problematiche elencate dagli stessi dirigenti medici.

Si comincia dalle carenze strutturali del reparto di rianimazione in cui sono impiegati solo sei anestesisti costretti, secondo i medici, a veri e propri tour de force negli interventi post-operatori, fino ai turni e alle reperibilità straordinarie richieste ai chirurghi per i medesimi motivi.
Alla base di tutto un unico, grave limite che ha determinato un decadimento nella qualità del servizio offerto: la mancanza di fondi e investimenti adeguati. Così il paventato blocco del turnover per il personale impiegato metterebbe a rischio il funzionamento di un servizio indispensabile e strategico come quello del pronto soccorso e a ciò si aggiunge l'"inspiegabile" chiusura a breve del servizio di neurologia e quello di chirurgia plastica, previsto per dicembre.

Il direttore sanitario Franco Sanapo ha risposto alle sollecitazioni avanzate dal personale medico ricordando la grave crisi del sistema sanitario pubblico che coinvolge, ormai, l'intera Europa, riconducendo i deficit del bilancio pugliese anche a un sistema che sottostima la spesa sanitaria rispetto a quelle che sono le reali necessità della popolazione e invitando, infine, ciascuno a uno "sforzo di responsabilità personale in più" per tamponare l'emergenza.

Più ottimistica è stata la reazione della vicepresidente Capone che ha tenuto a sottolineare l'intervento di potenziamento che la Regione ha previsto per l'ospedale, con i massicci investimenti destinati ai reparti di urologia, geriatria e pneumatologia. "Oggi è stata un'occasione anche per informare meglio la nostra amministrazione riguardo a problematiche poco note", sottolinea la numero due regionale che se da un lato frena riguardo alla possibilità di realizzare ulteriori investimenti, come quelli richiesti per rianimazione, dall'altro esalta i risultati comunque raggiunti dal presidio ospedaliero che lavora di concerto a una rete collaterale di welfare sociale efficiente, presa spesso a modello nel resto della Puglia.

Sullo sfondo rimane, chissà per quanto tempo inevasa, la richiesta di non chiudere, in particolare, il servizio di neurologia dell'ospedale, supportata da una raccolta di firme organizzata da un Comitato spontaneo di cittadini costituito ad hoc, passata ufficialmente nelle mani della vicepresidente.

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