"Presidente Vendola, aiuti dipendenti Asi di Galatina"
Il capogruppo Pd alla Regione, Antonio Maniglio, chiede l'intervento di Vendola, per trovare soluzioni in favore dei dipendenti Asi e per avvicinare l'Aqp all'acquisto del depuratore galatinese
Redazione
16 dicembre 2009 18:23
GALATINA - Non bloccare l'impianto di depurazione Asi di Galatina e non mandare a casa i lavoratori: sono queste in breve le richieste che il capogruppo del Partito Democratico della Regione Puglia, Antonio Maniglio, ha inoltrato in una lettera indirizzata al presidente del governo pugliese, Nichi Vendola. Dal prossimo 31 dicembre, altri sei lavoratori dell'impianto di depurazione galatinese si ritroveranno a casa, in concomitanza della scadenza dell'appalto alla società Emas e in attesa del nuovo bando e delle relative procedure. Maniglio sottolinea come non si sappia letteralmente cosa ne sarà di loro.
"È evidente - afferma - che tutta la questione relativa ai depuratori Asi e alla loro gestione non è addebitabile al nuovo management, né interessa individuare oggi le responsabilità di ieri. La sostanza è che il ‘pasticcio' organizzativo, anche dal punto di vista degli interessi del consorzio Asi, ricade per intero sui lavoratori e sulle imprese della zona industriale di Galatina. Se infatti - si chiede Maniglio - a fine anno il depuratore chiude dove saranno scaricati i reflui prodotti dalle aziende?"
Per questo il capogruppo regionale del Pd ritiene necessario trovare nell'immediato una soluzione tampone, "per evitare di chiudere l'impianto e di mandare a casa i lavoratori", e allo stesso tempo pensare a "una soluzione definitiva, verificando l'interesse di Aqp a trovare un'intesa se non per l'acquisizione almeno per la gestione del depuratore, come accade altrove anche attraverso la società in house ‘Pura'". Del resto, il depuratore di Galatina "non è un ferro vecchio ma un impianto moderno".
Maniglio chiede a Vendola un intervento "possibilmente risolutivo": "Le emergenze nel mondo del lavoro sono tante - spiega -, ma in questo caso sia per la questione specifica relativa al funzionamento del depuratore, che per il numero non elevato di lavoratori interessati, penso sia possibile risolvere definitivamente una questione che si trascina da anni nell'incertezza e nella precarietà".
"È evidente - afferma - che tutta la questione relativa ai depuratori Asi e alla loro gestione non è addebitabile al nuovo management, né interessa individuare oggi le responsabilità di ieri. La sostanza è che il ‘pasticcio' organizzativo, anche dal punto di vista degli interessi del consorzio Asi, ricade per intero sui lavoratori e sulle imprese della zona industriale di Galatina. Se infatti - si chiede Maniglio - a fine anno il depuratore chiude dove saranno scaricati i reflui prodotti dalle aziende?"
Per questo il capogruppo regionale del Pd ritiene necessario trovare nell'immediato una soluzione tampone, "per evitare di chiudere l'impianto e di mandare a casa i lavoratori", e allo stesso tempo pensare a "una soluzione definitiva, verificando l'interesse di Aqp a trovare un'intesa se non per l'acquisizione almeno per la gestione del depuratore, come accade altrove anche attraverso la società in house ‘Pura'". Del resto, il depuratore di Galatina "non è un ferro vecchio ma un impianto moderno".
Maniglio chiede a Vendola un intervento "possibilmente risolutivo": "Le emergenze nel mondo del lavoro sono tante - spiega -, ma in questo caso sia per la questione specifica relativa al funzionamento del depuratore, che per il numero non elevato di lavoratori interessati, penso sia possibile risolvere definitivamente una questione che si trascina da anni nell'incertezza e nella precarietà".
Redazione
16 dicembre 2009 18:23
