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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Scambio di culla in ospedale. La famiglia della bimba pronta ad azioni legali

La mamma della piccola, nata nell'ospedale "Santa Caterina Novella" un mese addietro, si ritrovò un maschietto nella nursery una volta rincasata. Avvenne poi lo scambio dei neonati tra le due coppie ma, a causa dello choc, la donna avrebbe perso la capacità di allattare. Ora ha richiesto una somma di 50mila euro alla Asl di Lecce

GALATINA – Prima la dolce attesa. Poi la traumatica scoperta. Come nella scena di una commedia da prima serata, la bambina appena nata di una coppia è finita, alcune settimane addietro, nelle mani di un’altra famiglia. La quale è stata, a sua volta, privata per alcune ore del proprio bambino. E’ un episodio realmente accaduto a quattro genitori, vittime di uno scambio di culla presso l’ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina.

Quando la donna, dopo tre giorni dal parto, è rincasata con la nuova arrivata - che ha fatto il suo ingresso alla vita il 7 dicembre - le ha cambiato il primo pannolino si è resa conto dell’anomalia ed è partito l’allarme. Assieme al marito ha contattato immediatamente il nosocomio della cittadina, dove il personale sanitario si è attivato per risolvere l’incresciosa situazione.

La piccola ha fatto ritorno dai suoi genitori, nella casa di Monteroni di Lecce, così come il bambino è rientrato nel suo nido. Ma lo choc della vicenda non poteva non lasciare strascichi in coloro che l’hanno subita. La mamma della neonata, infatti, avrebbe perso la possibilità di allattare naturalmente la bimba, e si è ritrovata dunque costretta a ricorrere al latte artificiale. Per questa amara conseguenza, la neomamma, difesa dall’avvocato Francesca Conte del Foro di Lecce, ha richiesto all’Azienda sanitaria leccese, una somma pari a 50mila euro. Al momento si tratta di una richiesta extragiudiziale, a titolo di risarcimento danni, alla quale non però è escluso possano seguire azioni legali.

Intanto, stando a quanto si apprende da un’agenzia Ansa, il direttore della Asl di Lecce, Valdo Mellone, avrebbe esternato il proprio sconcerto per quanto accaduto. “L'errore è sempre in agguato, una doppia distrazione, un momento di confusione e accade quello che è accaduto a Galatina. Un evento mai successo prima. Ci siamo scusati con i genitori, stiamo esaminando dove ci siamo impigliati e porremo rimedio''. Secondo le parole del dirigente sanitario, i braccialetti dei due neonati sarebbero stati quelli giusti, con i nomi corretti.

Lo scambio, dunque, potrebbe essere avvenuto durante la fase dell’allattamento, alcuni istanti prima che mamma e figlia (in realtà l’altro bimbo) fossero dimessi dalla struttura sanitaria. Nel corso delle prossime ore, proseguiranno ulteriori accertamenti per chiarire che cosa sia accaduto e procedere con l’addebito delle responsabilità.

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