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Dopo i precari, Galatina si unisce anche sull'energia

Il gruppo consigliare di Forza Italia ha fatto approvare una mozione sul risparmio energetico. Giaccari, coordinatore comunale azzurro, dice: "Una scelta di confort, risparmio e rispetto ambientale"

Dopo l'ultimo consiglio comunale a Galatina, non è solo la maggioranza cittadina ad esprimere soddisfazione in merito alla scelta della stabilizzazione dei precari: sorride anche l'opposizione ed, in particolar modo, il gruppo consigliare di Forza Italia, che è riuscito a far approvare una mozione in cui il comune s'impegna a dotarsi di un piano energetico, che scongiura ogni possibile intervento speculativo in materia. Dichiara l'architetto Angelo Giaccari, coordinatore comunale del gruppo azzurro: "Il concetto innovativo rispetto alle innumerevoli discussioni, in termini di energia da fonti rinnovabili, che in questo momento stanno agitando i sonni e non solo, di pochi a dispetto dei molti, è che, per la prima volta, si parla di energia come uno degli elementi costituenti il trinomio, più confort - più risparmio - più rispetto per l'ambiente, dove il soggetto è l'ambiente con tutte le sue potenzialità e storicità, e dove non si discute solo di produzione di energia a tutti costi, ma di risparmio della stessa quale principale fonte rinnovabile in questo momento in nostro possesso. E dove non si parla solo di mega parchi eolici o fotovoltaici, ma di progetti strutturati ed integrati per edifici autosufficienti in termini climatici ed energetici".

Giaccari precisa che tali considerazioni non rappresentino un critica spietata alle centrali tradizionali da fonti rinnovabili, ma semplicemente il frutto della oggettiva constatazione di come il territorio sia il vero soggetto della questione energetica. Energia, dunque, all'insegna del trinomio, confort, risparmio e rispetto dell'ambiente: una "ricetta" che Galatina valuta la più adatta a sé. Conclude Giaccari: "Auspichiamo che tutte le amministrazioni, come ha fatto il comune di Galatina, diano il primo contributo su questa linea di cambiamento di costumi del concetto di produzione, uso e abuso di energia, valutando attentamente tutte le possibilità perseguibili, al fine di conservare il territorio come un bene di tutti, con l'obbligo di tutela ma soprattutto con il diritto d'uso. Non vorremmo che grandi interessi di pochi, ampiamente supportati da studi settoriali autorevoli, trattati singolarmente ma assemblati ad arte dal promotore di turno, determinino cambiamenti irreversibili di un territorio unico ed irriproducibile"

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