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"Megaparco di Galatina: nessuno attacchi Garrisi"

Tiene banco la discussione sulla struttura irrealizzabile. Antonio Pepe, capogruppo Udc, a muso diro con il sindaco Antonica: "Prima di esprimere giudizi sul suo precedessore raggiunga risultati"

A Galatina tiene banco la questione del progetto "irrealizzabile" del Megaparco commerciale. Ed il dibattito assume toni forti. Antonio Pepe, capogruppo Udc, non usa mezzi termini ed attacca il primo cittadino, Sandra Antonica, colpevole, a suo dire, di gettare ombre sull'operato del suo predecessore Garrisi: "Il sindaco, prima di esprimere giudizi sull'operato del suo predecessore, dovrebbe rimboccarsi le maniche e tentare di raggiungere qualche risultato concreto, ove ne fosse capace, e poi eventualmente esprimersi. Ricordo, visto che molto astutamente nessuno sinora lo ha mai fatto, che Galatina sta ancora raccogliendo i frutti del lavoro svolto dalla precedente amministrazione: l'illuminazione della facciata della Chiesa Matrice ed i lavori di rifacimento del basolato in via Siciliani ne sono l'ennesimo recente esempio".

Continua Pepe: "Le scelte in merito alla vicenda Megaparco operate dall'amministrazione Garrisi sono sempre state dettate dalla necessità di creare nuove opportunità occupazionali, cercando così di dare risposte concrete ai bisogni dei giovani e non, invece, ignorarli totalmente, atteggiamento che purtroppo sta contraddistinguendo l'attuale amministrazione". Racconta ancora l'esponente dell'Udc: "Anni fa ci fu prospettata la possibilità di realizzare nel nostro territorio una mega struttura con il rischio che se ad ospitarla non fosse stato il Comune di Galatina, altri comuni limitrofi avrebbero potuto dare il via libera, costringendoci a subire solo gli effetti negativi. Come giustificheranno ora la probabile realizzazione di simili strutture nei territori confinanti?".

La decisione di contrastare il Megaparco, in funzione delle intenzioni espresse dal vicepresidente regionale, Sandro Frisullo, di sbloccare le licenze attraverso la nuova legge regionale nei primi mesi del 2008, sarebbe per Pepe, dunque, "dettata da incomprensibili quanto oscuri motivi". Incalza il consigliere Pepe: "Centinaia di posti di lavoro, 80 milioni di euro di investimenti, migliaia di euro di entrate per le casse comunali, un sostanzioso contributo, previsto dalla normativa regionale, pari ad una percentuale totale dell'investimento da destinare alla realizzazione di opere nella nostra città: sono solo questi alcuni degli aspetti negativi. E ora? Come si fa, in un particolare momento come questo, a rifiutare simili opportunità?".

"Il Sindaco - prosegue Pepe- parla delle contraddizioni altrui. Ma non ricorda che, durante l'adozione della delibera concernente la realizzazione del megaparco, dopo un'interminabile arringa a sfavore di tale proposta, molto ‘furbescamente' si allontanò, senza partecipare al voto. Spiegherà ora alla Città il vero motivo di quell'assenza? E che dire del vicesindaco Perrone, che votò a favore di quella delibera, e ora viene costretto dal Suo Sindaco a rimangiarsi tale decisione? Come giustificheranno ai cittadini di Collemeto la storica occasione perduta per rilanciare un intero territorio?" Conclude Pepe: "Dopo la revoca del finanziamento provinciale di 2,5 milioni di euro, l'occasione fallita del megaparco, il mancato finanziamento del progetto "Bollenti spiriti", l'incapacità di trovare risorse extracomunali per la ristrutturazione del Cavallino Bianco, le mancate promesse in materia di rifiuti, quale altra tegola si abbatterà sulla nostra città?"

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