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Operazione “Minor”, finanziamenti percepiti in maniera illecita: scatta maxi sequestro

I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria del comando di Lecce hanno eseguito un sequestro preventivo di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per oltre un milione di euro a Galatina. Tre individui e due cooperative sono indagati per percezione indebita di fondi nazionali, regionali e di enti locali: intascavno denaro statate da parte dei Comuni, per sostenere gli sopiti di una comunità per minori del posto

GALATINA – Una dozzina di Comuni del Salento, due del Brindisino e persino l'amministrazione comunale di Monza, sono stati truffati dalla comunità “L’Aquilone” di Galatina, che ospita minori per attività rieducative. I gestori della struttura, organizzati in cooperative, sono ora indagati dalla Procura della Repubblica di Lecce, per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e malversazione in danno dello Stato, per una somma di oltre un milione e 370 mila euro.

I fondi ottenuti a livello nazionale, regionale e dai singoli comuni del Salento sono stati erogati a partire dal 2010 fino a oggi, ma il Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Lecce, guidato dal colonnello Nicola De Santis, assieme ai militari dell’Arma del comando provinciale, hanno svolto un’attività investigativa che ha portato all’operazione “Minor”, coordinata dal pubblico ministero Stefania Maria Mininni. Ognuno di quegli ospiti aveva un costo quotidano compreso tra i 75 e i 78 euro. Somme erogate dai municipi del Salento e che ora devono tornare nelle casse dello Stato. I finanzieri hanno infatti eseguito un maxi sequestro cosiddetto  “per equivalente”, disposto dal gip del Tribunale di Lecce, Simona Panzera.

Gli inquirenti non hanno avuto la possibilità di recuperare la cifra corrispondenti e si sono pertanto rivalsi su beni immobili, mobili e conti bancari intestati agli indagati. I sigilli, infatti, sono scattati non soltanto alla sede della comunità, ma anche a una imbarcazione lunga 12 metri del valore di 80mila euro ormeggiata nel porto di Gallipoli, ad altri quattro immobili, e a sei frutteti nel territorio nelle campagne comprese tra la cittadina e Sogliano Cavour. A finire nelle mani dello Stato, anche conti correnti per una somma di 110mila euro.IMG_7708-3

Cinque gli indagati, tra cui tre individui, e due delle tre cooperative che percepivano i finanziamenti. Queste ultime si alternavano in un sistema studiato appositamente per eludere i controlli fiscali da parte degli enti pubblici che erogavamo i fondi. Tra le numerose manovre sospette da parte degli indagati, persino un maxi prelievo non giustificato di circa 350mila euro, effettuato dal conto bancario sul quale erano stati accreditati le somme statali. Ad essere denunciato il gestore della comunità rieducativa, la moglie (proprietaria della barca), la suocera (intestataria degli immobili): si tratta rsipettivamente di Bruno Dollorenzo, della moglie  Laura Martinucci, e la madre di quest’ultima, Maria Luce Romano.

A finire nei guai, anche le cooperative “Nuovi Incontri” e “Ali della vita”. In un caso, gli investigatori delle fiamme gialle hanno persino accertato che, tra gli amministratori di una delle due organizzazioni, vi era  un individuo incapace di intendere e di volere. Tra i comuni salentini raggirati che hanno usufruito del servizio di affido residenziale di minorenni, quelli di Aradeo, Cutrofiano, Galatina Campi Salentina, Cavallino, Corigliano d'Otranto, Leverano, Maglie, Melpignano, Otranto, Salice Salentino, San Cesario di Lecce.

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